25 Dic Il mestiere del tassista, a Natale è ancora più difficile
Posted at 20:08h
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“IL NATALE DEL TASSISTA”
Quello pieno di rinunce.
Salire in macchina dopo aver salutato quelli che non ti potranno avere accanto a loro in quella notte.
Síano essi bambini, amici o persone care.
Comincia così il conto alla rovescia.
In quell’abitacolo transiterà tanta presunta allegria, ed altrettanta certificata malinconia.
Fastidiosa la prima,
quasi compagna di viaggio l’altra.
Ti chiederanno cosa ci fai al lavoro in quella notte.
Sospirando, troverai le giuste parole per provare a far capire loro, quanta idiozia sia racchiusa in quella domanda.
La tua porzione di panettone e la bicchierata condivisa con gli altri, nel corso di una breve sosta, al posteggio della Stazione.
Liturgia per i partecipanti,
sorpresa per gli occasionali spettatori.
Forse un segno di croce aspettando il cliente in uscita dalla Chiesa, al termine della Messa di mezzanotte.
E poi ci sarà il silenzio.
Quello che accoglierà il tuo ritorno a casa.
Il silenzio del sonno di chi si è dovuto privare della tua presenza.
Quel silenzio, sarà la colonna sonora che accompagnerà i tuoi dubbi sulla speranza che, qualcuno, sia riuscito a cogliere il senso di tutto ciò.
Fabrizio Conti